Pub irlandese.

Seduta a sei metri da me c’è una tavolata di sei pittoreschi amici uniti dalla comune passione per la palestra.

Almeno così posso desumere, visto che il bicipite più piccolo del tavolo ha una circonferenza di 50 cm.

Appartiene ad una ragazza dai capelli rosso fuoco rasati ai lati, con un vistoso piercing al labbro e indosso una maglietta recante la scritta “SUPREME BITCH”.

Arrivano quattro boccali e due birre in bottiglia.

La ragazza dai capelli di fuoco prende uno dei boccali mentre l’uomo di fianco a lei, un energumeno pelato con il naso schiacciato e un enorme tribale sull’avambraccio destro, una delle birre imbottigliate.

Appena si accorge della presenza del tappo, l’energumeno prova a fare un cenno alla cameriera, che però è si dilegua frettolosamente dentro la cucina.

Il brindisi è imminente, ma non trovando alcun apribottiglie, l’energumeno prova senza successo a togliere il tappo dentato della bottiglia usando una forchetta, cercando di fare leva con la parte piatta della posata.

A complicare l’assunto è il fatto che l’energumeno tenga la bottiglia sotto al tavolo, come a nasconderla agli altri amici.

Dopo qualche inutile tentativo, incapace di trovare una soluzione, l’energumeno bussa sulla spalla della ragazza dai capelli di fuoco e le sussurra qualcosa all’orecchio.

Lei ridacchia, prende in mano la bottiglia e la forchetta e con un colpo secco e deciso apre la birra, restituendola sottobanco all’energumeno.

Quest’ultimo le dice qualcosa, e anche se sono troppo lontano per sentire le parole, l’espressione suona come una giustificazione. Simula un esercizio, poi si tocca l’avambraccio facendo una faccia dolorante.

La ragazza con i capelli di fuoco ride. Non sembra molto convinta, ma alla fine accetta la giustificazione.

Dalla tavola parte finalmente un brindisi condiviso.


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