La “sindrome della caramella al limone”, almeno così la chiamo io, è quella situazione nella quale ci sentiamo come l’ultima scelta disponibile.

Quando si decide di mangiare un pacchetto di caramelle, le prime a finire sono sempre le caramelle alla fragola. Inutile negarlo, sono le più buone. Finite quelle passi alle altre: mela, arancia, pesca, mandarino. Non necessariamente in quest’ordine. Per ultime rimangono loro, le caramelle al limone, quelle che nessuno vuole mai mangiare.

Se ogni tanto da una confezione qualcuno prende una caramella al limone, cerca di rimetterla a posto. Non pensava sarebbe uscita, o forse l’aveva scambiata per una all’arancia o al mandarino.

Le caramelle al limone non sono per tutti, sono quelle che mangi quando proprio non c’è altro da mangiare. Preferiscono stare per le loro e non con le altre caramelle, soprattutto non con quelle alla fragola. Quelle popolari e deliziose caramelle alla fragola. Così gustose, così buone, con quel retrogusto che ti dura anche per minuti prima di abbandonarti il palato.

Le caramelle al limone, se devono stringere amicizia, la fanno con gli altri agrumi, come le caramelle all’arancia. Certo, fra una caramella all’arancia e una caramella al limone questa sa che verrà scelta per ultima. Eppure, le caramelle al limone restano lì, in fondo alla busta, e accettano il loro destino.

Un po’ perché sanno che c’è sempre chi sta peggio – come le caramelle alla menta, che di solito finiscono sempre per essere buttate – e un po’ perché vivono sapendo che un giorno arriverà qualcuno a cui piacciono le caramelle al limone.

pfz