La stabilità nel mondo attuale è soltanto un’illusione, un’effimera chimera che da bambini ci avevano prospettato. Una realtà che non esiste più, radicalmente trasformata da una cultura che non ammette la lentezza e il pensiero, ma solo la velocità e il risultato.

Ed ora, che dobbiamo fare i conti con la nostra incapacità di adattamento, l’unica cosa che può salvarci è la mossa del paguro.

Nonostante le antenne storte e gli occhi buffi, fin dal primo giorno il paguro ha imparato a scegliere il suo guscio.

Un guscio per sopravvivere a quel mondo che non ti insegnano come affrontare, un guscio per fronteggiare le delusioni e le sconfitte d’amore che ti lasciano con il cuore pesante e affaticato, un guscio per le gli addii e le partenze, nella speranza di trovarsi un giorno nella stessa stazione o di incrociarsi lungo i binari.

Un guscio per ogni occasione, da vestire al momento più opportuno, nel quale trovare un sicuro rifugio dai pericoli all’esterno.

Finché un giorno, non si rende conto che lo stesso guscio per tanto tempo utilizzato ora è diventato pesante e non va più bene, perché il mondo è cambiato e pure lui, seppur di poco, è cresciuto.

Ed è allora, nella sua infinita saggezza, che il paguro cambia guscio.

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